Camminare scalzi, la scienza comincia a dire che fa bene

Daniel E. Lieberman, biologo dell’evoluzione alla Harvard University ha pubblicato una ricerca su Nature sul camminare scalzi. Studiando le popolazioni del Kenya occidentale ha scoperto che quelle che camminano scalze ovviamente hanno più calli, ma questi non diminuiscono la sensibilità del piede, anzi la aumentano. Alla domanda Camminare scalzi potrebbe migliorare le nostre condizioni di salute? risponde: “Non lo sappiamo ancora con certezza, ma è un’ipotesi che merita di essere studiata. Ci sono molte ragioni per credere, ma non abbiamo ancora le prove, che tutti quei milioni di passi fatti dentro scarpe molleggiate possano avere effetti deleteri sulle giunture e siano responsabili del raddoppio, nelle ultimissime generazioni, delle osteoartriti legate all’età. Altri studi mostrano come una migliore percezione possa aiutare a non cadere, una questione seria per gli anziani (e la ragione per cui chi pratica le arti marziali non indossa mai scarpe)”.

Alla festa lenta dei viandanti di Feltre, Anita Constantini accompagnerà camminate scalze per avvicinare al mondo del barefooting.

Ecco una intervista a Daniel Lieberman.

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Redazione CdC
26 agosto 2019