Cammino e medito
Da tanto mi rendo conto che camminando facilito la funzione del meditare.
Per meditare intendo quel vuoto della mente che predispone all’arrivo di intuizioni, idee nuove e impreviste, a volte anche profonde. Mete della riflessione che con uno sforzo volontaristico e razionale sarebbe difficile raggiungere.
Non è un’osservazione originale, visto che in tutte le epoche e culture chi ha voluto sviluppare a fondo la meditazione, ha spesso usato la pratica del cammino per accrescerne i risultati.
Ma perché questo avviene?
Credo sia legato alla ripetitività dei passi. Non a caso, anche con altre metodiche ripetitive, come il respiro o le preghiere e i mantra o la musica e danza ritmata, si ottiene una specie di trance che facilita l’arrivo allo stato meditativo.
Il trucco, ed è utile saperlo, è distrarre il pensiero razionale, quello meccanico e monotono e rimuginante. Con la razionalità otteniamo tante cose, legate alla volontà e alla precisione ad esempio. Ma non raggiungiamo delle sfere di percezione, diciamo più sensibili e sottili, più emozionali anche, e pure spirituali in particolari momenti estatici.
Occorre il coraggio di mettersi in cammino, di uscire dalla porta di una casa piena di abitudini e sicurezze, di mettere in discussione le chimere tecnologiche e virtuali che schiavizzano la nostra mente per effimere e banalissime questioni.
Ci sono tante parti di noi, e del mondo, che non conosciamo e meritano attenzione.
Già se sappiamo raccogliere ed ascoltare la saggezza dei sogni, siamo a un buon punto del sapere chi siamo e quali compiti abbiamo per vivere in armonia la nostra esistenza.
Se impariamo anche ad usare il camminare, non solo per piacere e benessere fisico, ma anche per affinare l’arte dell’andare oltre la logica ed il controllare ciò che ci sta attorno, ebbene, se facciamo questo esercizio di sensorialità con assiduità e chiarezza di intenti, otterremo un modo di stare al mondo sorprendente e ricco di soddisfazioni.
Il cammino è ricerca, è superamento dei limiti.
Il cammino è libertà di esplorare altre dimensioni del nostro essere.
E tutto in maniera naturale, perché la Natura ci ha dotato del camminare per andare nella distanza spazio temporale, e questo è del tutto evidente, ma anche per aiutarci in un viaggio più misterioso dentro noi stessi.
Guido Ulula alla Luna
Foto: cammino Deep Walking a Creta.
Il viaggio a piedi è arricchito dall’esperienza delle camminate meditative e consapevoli.