Di buon passo nell’Appennino che resiste /3

Continuiamo il racconto di Salvatore del suo tour in Appennino con la bicicletta (gravel) alla scoperta di chi resiste.

Redazione CdC
20 dicembre 2024

Isnello 11 maggio 2024
Sono arrivato a Isnello in tempo per mangiare un trancio di pizza e bere un boccale di birra prima che la ragazza del bar, alla periferia del paese, chiudesse. C’è un bel sole che mi riscalda, e la birra, fredda abbastanza, scende dritta nella gola arida. Dalle Petralie, Sottana e Soprana, la salita per piano Battaglia, un polje a milleseicento metri di altezza, stretto tra monte Mufara e Pizzo della Carbonara, è lunga ma non è impegnativa. C’è una stazione sciistica che è rimasta chiusa per dieci anni. Poi nel 2017 ha riaperto, ma nel frattempo il clima è cambiato e non nevica più.
Ieri a Petralia Sottana ho incontrato Fabrizio Barca, l’ex ministro per la Coesione Territoriale sotto il governo Monti, e sua moglie Clarissa. Fabrizio è in giro per l’Italia per presentare un libro sull’Europa. Ci siamo seduti al tavolo di un ristorante in una stazione di servizio, l’unico aperto. Grande camminatore, amante della montagna, economista di spicco e dotato di una verve politica fuori dal comune, è l’ideatore della SNAI. Lo confesso, sono ancora impreparato a conversare con Fabrizio di strategie di area, di paesi periferici, d’inverno demografico. Parliamo dell’Europa, che negli ultimi anni ha tradito i suoi principi fondanti, della deriva autoritaria e antidemocratica, e della miopia politica che ha risvegliato il drago che dorme nella pancia dei suoi abitanti.
La sera, Luca mi racconta la storia della cooperativa Verbumcauda, di cui è presidente.
Nel 2019 alla cooperativa, 11 giovani madoniti entusiasti, venne affidato il feudo di Verbumcaudo, 150 ettari di terreni, confiscati alla potente famiglia dei Greco, grazie alle indagini di Giovanni Falcone.
Oggi Verbumcaudo produce pomodori siccagni, vino Catarratto, lenticchie, grano e foraggio, tutti biologici. Un ettaro è stato destinato a orto di prossimità, un luogo di sviluppo, di crescita sociale e di speranza per le comunità vicine.
Con il sindaco Piero Polito e il consigliere Giuseppe Dino, anch’essi di professione entusiasti, parliamo invece di Epifanio Li Puma, delle lotte dei contadini, dell’Istituto Magistrale “Pietro Domina”, e del suo ruolo nell’emancipazione dei contadini. Dei film che hanno prodotto in autonomia, U juornu avanti - il giorno prima-, sull’emigrazione in America, e Le stelle non hanno padroni, sulle lotte contadine e sul ruolo fondamentale dell’istruzione: quattrocento comparse, tutti abitanti delle Madonie e quattro anni di produzione.
Salvatore Capasso – L’Appennino che resiste