Esperienza all’Arcipelago Toscano
La prima cosa è pensare alla cambusa.
Sorprendente come la semplice “spesa” acquisti fascino se chiamata col nome marinaro.
Riunito il gruppo, sentite le abitudini e le necessità alimentari di ciascuno, si procede all’acquisto ed al carico dei viveri “freschi”. Il resto è già stivato sottocoperta. Tutti cibi biologici.
Si salpa finalmente! Lasciamo l’Argentario e dirigiamo verso Giannutri, piccolo gioiello di scogliera su cui, in una posizione divina, sorgeva una incantevole villa romana. Godiamo di questa isoletta facendo visita al sito archeologico, con una breve passeggiata al faro sulla scogliera. Inauguriamo la vacanza con splendidi bagni in quest’acqua di smeraldo. Il tempo è buono e le previsioni pure, quindi passiamo la notte all’ àncora in una tranquilla baia.
La navigazione del giorno dopo ci porta alla vicina Isola del Giglio. Valutiamo il vento ed il mare e scegliamo quale lato dell’Isola fa per noi. Saliremo a piedi fino a Giglio Castello nella ricca vegetazione mediterranea. Dopo la cena dentro alle mura del castello, saliremo pochi minuti fino a uno splendido terrazzo naturale dove passeremo la notte dormendo sotto le stelle. Alla luce delle candele, sdraiati sull’erba dentro i nostri sacchi a pelo, sentiremo solo il rumore del vento e del mare molto più in basso. Nuvole veloci e stelle ci faranno da tetto. I primi raggi del sole, da sveglia. Una esperienza emozionante ed indimenticabile. L’indomani dopo il meritato relax “marino” procediamo verso l’Isolata Montecristo. Durante la navigazione si comincia a sentire e provare ciò che i marinai di tutti i tempi vivevano negli spostamenti fra i continenti. Questo movimento della vela, al quale ci si comincia ad abituare, quasi ci culla, trasportandoci verso nuove mete, dove vivremo nuove emozioni.
E finalmente l’inaccessibile Montecristo! Una vera montagna nel mare. Un parco marino integrale dove possiamo, sempre scortati dalle guardie forestali, far visita alla grotta e all’eremo sul promontorio. Se abbiamo fortuna vedremo le capre di Montecristo uniche al mondo. La vegetazione qui è stranissima perché composta di piante autoctone tipiche mediterranee ed altre importate da tutto il mondo attorno al 1800 dall’antico nobile proprietario dell’isola, che voleva trasformarla in un immenso giardino botanico.
Lasciata Montecristo ci dirigiamo verso Pianosa per visitare, permessi permettendo, il minuscolo e grazioso porticciolo. Uno dei più suggestivi del mediterraneo. Dormiremo poi all’Elba che, dopo le piccole realtà vissute nei giorni precedenti, ci sembrerà affollata. Un tuffo nella civiltà. Lì ci aspettano alcuni giorni di scarpinate fra i profumi della macchia e dei fiori mediterranei; tuffi nelle acque incantevoli delle baie e calette più suggestive; passeggiate in alcuni paesini tipici elbani pieni di mercati e bancarelle. L’esperienza finisce poi a Piombino dove il treno ci riporterà alle nostre case carichi di indimenticabili sensazioni e ricordi e quasi sempre con una “benedetta malattia”: la voglia di ritornare a vivere il mare e la natura, in questo modo totale.
Claudio Ansaloni
6 gennaio 2011