In inverno esiste solo lo sci in pista?

Ma vi sembra normale che in questo momento storico ci sia ancora qualcuno che voglia sbancare montagne per costruire nuovi impianti e comprensori sciistici? A me no. È tutto ormai talmente evidente: che abbiamo già distrutto troppo territorio, che il clima è cambiato, che dobbiamo invertire la tendenza… insomma, escono progetti di 40 anni fa dal cassetto, approfittando dello sbandamento psicologico di tutti. Al Terminillo la Regione ha dato l’ok all’abbattimento di 17 ettari di foreste secolari per far posto a nuovi impianti, e anche al Gran Sasso rispolverano progetti antichi dai cassetti… Non dobbiamo però abbassare la guardia.

Nel frattempo, viene visto di malocchio anche chi approfitta per andare in montagna da solo, con le ciaspole o gli sci da scialpinismo, e si vuole bloccare chi senza rischio di contagiare alcuno esce dai binari battuti. In Valle d’Aosta hanno provato a limitare lo scialpinismo alle guide alpine, ma la sollevazione è stata grossa, anche da parte delle guide alpine stesse, e la regione ha fatto un passo indietro. Vi invito a leggere questo articolo di Stefano Ardito La bufala sulla riapertura degli impianti.

Infine, c’è stata una proposta di legge che obbligherebbe tutti coloro che vanno in escursione in inverno (dalle passeggiate sulla neve alle ciaspolate allo scialpinismo) di dotarsi di strumenti di autosoccorso (Arva, pala e sonda), strumenti costosi e assolutamente utili in caso di scialpinismo vero, ma non utili in caso di passeggiata nel bosco. Si fa come al solito di ogni erba un fascio, ecco la posizione critica del CAI.

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Luca Gianotti
3 febbraio 2021