La grande bocca-ristoro dei camaldolesi
Rubrica: Le bocche fiamminghe. Grandi alberi scavati dal Tempo
Autore: Tiziano Fratus
Stazione 2: La grande bocca-ristoro dei camaldolesi
Regione: Toscana
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Poppi (AR)
Località: Bosco del Metaleto, Monastero di Camaldoli
Ogni indagatore della realtà finisce per confezionare, nel tempo, un personale dizionario composto di sinonimi e di termini a cui conferisce nuove funzioni e veste di nuovi abiti. Uno dei questi termini è Castanodónte: s. m. (pl. Castanodónti), si designano esemplari di castagno dalle dimensioni ragguardevoli, plurisecolari e dalle forme irripetibili. Data l’età la circonferenza dei tronchi, alla misura standard di un metro e trenta da terra, è superiore ai sette e agli otto metri, superando eccezionalmente i dieci. Possono presentare caverne alla base, scavate dall’azione di carie o dalla negligenza dell’uomo. Possono essere riconosciuti fra i monumenti della natura, protetti per legge e da staccionate. Ve ne sono alcuni entro i quali i proprietari hanno ricavato sedute e luoghi per il riposo e l’accoglienza di conoscenti, come avviene al Castagno Miraglia nelle foreste del Casentino, a poca distanza dal monastero di Camaldoli (AR), o all’Osteria del Bugeon, nel comune di Camugnano (BO). I più grandi d’Europa si trovano sulle pendici dell’Etna e sono noti come Castagno dei Cento Cavalli e Castagno di Sant’Agata o della Nave, con un’età stimata superiore ai duemila anni.
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