La mia Rota Vicentina
« Il primo giorno barcollo sotto il peso dello zaino, cammino pensando a tutto quello che avrei potuto lasciare a casa, a quello che non mi serve. Essere leggeri e scegliere l’essenziale non è cosa facile e ho ancora tanto da imparare. Intorno a me si apre un panorama unico fatto di dune sabbiose e onde oceaniche.
la potenza dell’Atlantico mi dà molta energia e buon umore.
Cammino nella sabbia, i miei scarponcini sprofondano e mi ritrovo a fine giornata con un fardello di sabbia raccolta.
abbiamo avuto la fortuna di giornate terse, con cielo azzurro e sole caldo. Mi sono tuffata fra le onde per un idromassaggio naturale e rinfrescante.
a fine giornata ho pensato non ce la farò, lo zaino è insopportabile.
17 ottobre 2024
Il secondo giorno, lo zaino pesa meno, ci si abitua un po’. L’entusiasmo fa miracoli davvero.
Il terzo giorno dicono sia quello più difficile. La sera prima ho massaggiato e ringraziato i miei piedi per tutto quello che hanno sopportato, passo dopo passo.
Amo la fatica delle salite, del terreno a volte sconnesso. Amo il sole caldo del sud e ripenso a quando sono partita che era già autunno qui.
La sera condivido il letto a castello con una compagna di cammino che dorme sempre di sopra. Amo gli ostelli, posti essenziali, amo la condivisione della camera, si proprio io che non riuscivo più a dormire nelle camerate. Sei ringiovanita, mi sono detta.
A occhi chiusi abbiamo percorso un tratto e abbiamo spalancato gli occhi davanti alla meraviglia della spiaggia di Odeceixe, fra mare e fiume.
Abbiamo intonato canzoni camminando, abbiamo riso e preso in giro i compagni di cammino.
non mi sono mai distratta dal paesaggio. ho visto tutto di questo cammino dei pescatori, che mi porto nel cuore.
ho perso due volte le chiavi della camera, perché sono distratta e il buon Tommaso è riuscito a non spazientirsi.
avere una guida energica e positiva è un plusvalore alto davvero.
a Cabo st. Vincente, finis terrae, abbiamo percorso l’ultimo tratto in solitudine sul promontorio sacro, avvolti in una nebbia surreale.
i pensieri ovattati e annebbiati mi hanno permesso di vivere il presente finalmente.
il cammino è un’esperienza più che un miliardo di passi.
le mie figlie mi hanno detto noi non ce l’avremmo mai fatta. Se dici tu che è dura allora è inaccessibile a noi hanno detto le mie amiche.
il mio cammino è stato questo, non una sfida, ma un’esperienza. l’ho amato.
Obrigada a todos »
Maria Teresa