La spirale della memoria

Luca Gianotti ha fatto una cosa molto importante. Ha a che fare con il camminare e lo scrive lui, all’inizio di La spirale della memoria (titolo bellissimo): mi limito a parafrasare per una riflessione. Luca è uscito di casa a piedi, zaino in spalla (è la cosa più bella che possiamo fare, credo). Lo ha fatto a inizio gennaio per avvitare i suoi passi alla Marsica, terra dove vive da molti anni. Lo ha fatto perché ha capito (pian piano, come capita a molti di noi immigrati in un territorio montuoso, man mano che ci “inoltriamo” nella sua geografia profonda sino a farne parte) di trovarsi su uno snodo geologico storico politico e culturale dell’Italia intera. Come L’Aquila dal 2009 è diventata il buco nero d’Italia, qui si capisce che la Marsica dal 13 gennaio 1915 è l’antimateria del fatalismo pressapochista e caciarone di questo paese: ma sotto tutto questo, ci sono persone e luoghi con le loro storie, persone belle, persone che vogliono vivere e rinascere, persone che sentono il peso di un secolo di silenzi sulla loro bellissima terra diventare ormai insopportabili.

Redazione CdC
11 giugno 2015