Mauro Agliata racconta i suoi primi 3 viaggi post lockdown
“Sono qui perché avevo un forte bisogno di respirare umanità”… questa frase semplice detta da una socia durante uno dei miei primi tre recentissimi viaggi in epoca covid, ha evidenziato due necessità essenziali: tornare a “respirare” (come se i mesi scorsi fossero stati in qualche modo vissuti in apnea) e immergersi nella calda umanità di un piccolo gruppo di persone che cammina in Natura e condivide panorami, fatiche, sguardi, camere, bagni e sorrisi.
7 settembre 2020
Questo è il minimo comun denominatore che ha condito queste tre esperienze e per me è stato un gran dono che mi ha rinfrancato, commosso e disintossicato dal gran rumore mediatico: tutto ciò non ha fatto dimenticare la sofferenza di tanti, i molti errori ed eccessi commessi, la commovente generosa resistenza di tutti gli operatori sanitari. Il passato è stato vissuto con rispetto, il presente con tanta voglia di una leggerezza impegnata ma semplice. E questo mi ricorda la scritta che c’è sulla maglietta che quest’anno diamo in dono a chi cammina con noi… “the more you know, the less you need”, piccola frase che sprona ad andare verso l’essenziale.
Ecco quindi che, passo dopo passo, abbiamo tutte/i vissuto bene e con naturalezza anche quelle attenzioni che ci portavano ad applicare una distanza fisica di buon senso e di rispetto reciproco: non c’era bisogno di definirlo “distanziamento sociale” (orribile frasetta che contiene un evidente invito alla separazione e alla solitudine), bastava chiamarlo “distanza di sicurezza” e il messaggio sarebbe stato meno pesante ed efficace lo stesso. E proprio il muro del distanziamento sociale è stato abbattuto in men che non si dica dalla voglia di stare e andare insieme… che meraviglia!!!
E alla fine un caldo saluto ha chiuso le esperienze di cammino come un abbraccio virtuale che ci ha accompagnato fino a casa.