Sul Monte Athos

Come va considerato il genere “diario di viaggio”? Me lo sto chiedendo da quando ho iniziato a leggere questo libro di Fabrizio Ardito. È letteratura? Non lo so per certo, però quello che mi è chiaro è che il genere “diario di viaggio” ha una sua dignità e un suo scopo. Dignità, perché se è ben scritto – e questo di Ardito è ben scritto – consente al lettore di entrare nei luoghi, di sentirsi dentro alla geografia e alla storia contemporaneamente. E ha pure uno scopo pratico: ti fa venir voglia di partire, di andare anche tu a vedere, a camminare quei luoghi, magari mettendo nello zaino il diario in questione per meglio ritrovarti. Dunque il “diario di viaggio” è anche una guida.

Luca Gianotti
26 febbraio 2016