L’alfabeto dei piccoli camminatori
A, E, I, O, U Cammino io… cammini tu. L’alfabeto degli stimoli bambini quando si cammina. Camminare per i bambini è un opportunità che risalta molteplici osservazioni e aumenta la capacità di interagire con il mondo, con se stessi e con l’armonia di un mondo intorno. Il bambino camminante sviluppa esperienze e acquisisce capacità concrete che lo proiettano in una modalità esperenziale di notevole portata educativa e di crescita cognitiva.
22 March 2015
Camminare allarga gli orizzonti, fa crescere l’autostima e penetra nell’essere bambino come un dardo positivo e oltremodo educativo. Il camminare introduce a un viaggio concreto nella vita, perché la vita stessa la si guarda da una prospettiva avventurosa e in un certo senso fiabesca. È proprio la sacralità della costrizione fiabesca o favolistica che porta ll bambino a esplorare il mondo attraverso dei codici innati che alimentano una sua prerogativa dì curiosità.
C’è in essere un alfabeto della responsabilità; i bambini camminando leggono un linguaggio non parlato ma interiore che alimenta fantasia e crescita pedagogica. Quando cammina il bambino impara che le vocali sono alberi, fiori, animali, cielo e terra.
Le cinque vocali del’alfabeto diventano così modi di intuire e di approfondire spazi che si riempiono di esperienze.
A: alfabetizzazione.
Perché il contatto con la natura ha un suo linguaggio di suoni, di segni di colori e di odori. Ingrandisce la percezione dei sensi e unisce una crescita sensoriale completa.
Ogni bambino ha tanti linguaggi, che sono infiniti, che sono da interpretare; la natura ne ha uno tutto suo e questo pone il bambino davanti a un obbiettivo nuovo: quello di imparare un linguaggo nuovo, un linguaggio altro.
E: elementi.
I bambini sono alberi, hanno radici piantate e sono schivi a innovazioni; si sentono sicuri nelle braccia di Madre Terra e hanno paura a spiccare il volo. Sono piccoli del nido che vedono la mamma come un’ancora sicura di un volo guidato, possibile e prossimo venturo che dovrà venire ma ancora non riescono a farlo soli. La natura con i suoi elementi vitali ingrandisce le prospettive e pone i bambini davanti a certezze. Il volo è pronto per essere spiccato.
Piccole gabbianelle ce la faranno con l’aiuto delle Zorba di turno.
I: Imparare.
Nulla al mondo è un libro aperto come la natura: segnali e codici che diventano lettere. Storie vere o presunte che diventano prose letterarie. Camminare è un leggere la pagina del libro della vita. Camminare è imparare a conoscere, imparare a capire. Il cammino è un capitolo del libro degli insegnamenti.
O: Osservare.
La diversità di guardare le cose è un concetto applicato all’osservazione. Lentezza e curiosità si unisconoo nella bellezza dell’acquisire nozioni e saperi.
I bambini curiosi per natura, sapranno dalla natura carpire i piccoli segreti, quelle sfumature che gli occhi dei grandi non sanno più leggere, quasi fosse una calligrafia dimenticata. I bambini sanno tradurre le emozionalità di una strada sospesa tra realtà e fantasia. E tradurre questo in percorsi unici.
U: unificare.
In tutte le esperienze che si possono fare camminando si raggiunge un unico percorso di acquisizione e maturazione. I bambini davanti a esperienze molteplici guidate dalle tante emotività che l’esplorazione porta in se diventano fruitori coscienti, si arricchiscono e portano dentro di sé una grande prova di carattere e di formazione costante.
Camminando si cresce!
L’alfabeto della pedagogia camminante oggi si ferma alle vocali.
Il cammino, questo meraviglioso alfabeto delle possibilità, viene stampato con i caratteri del battito dell’anima. Il cuore si gonfia di passi e il bambino che cammina saprà crescere con bellezza e voglia di essere parte del girotondo della natura, del mondo, e di chi sta intorno a lui. Ovvero tutti noi; che adulti quali siamo abbiamo bisogno di rileggere questo alfabeto dove non serve una lettura con gli occhi, ma una lettura con il cuore pulsante delle fantasia bambina che non dobbiamo mai perdere.
Massimo Montanari