Di buon passo nell’Appennino che resiste /10

Di buon’ora lascio Pentedattilo e mi avvio lungo la strada statale 106 Jonica, poi devio verso Amendolea, frazione del comune di Condofuri, al centro dell’area grecanica della provincia di Reggio Calabria. Un nastro argentato mi fa compagnia: è la grande fiumara Amendolea, che nasce nel cuore dell’Aspromonte e, dopo 31 chilometri, sfocia nel mar Ionio. In epoca greco-romana era molto più ricca d’acqua e navigabile per un tratto.

Redazione CdC
8 April 2025

Mi fermo al “Bergamotto”, l’agriturismo di Ugo Sergi, un altro combattente dell’Appennino e faro della Calabria Grecanica. Il luogo è un incanto, a pochi chilometri dal mare, immerso tra gli alberi di bergamotto, dal profumo soave e intenso.
Benché l’albero di bergamotto riesca a crescere altrove, è solo in questo tratto di costa – in una striscia litoranea lunga circa 150 chilometri e larga 2, compresa nella provincia di Reggio – che il frutto, un agrume di colore giallo intenso, o meglio il suo esocarpo, produce la preziosa essenza, unica al mondo per quantità e qualità. Senza l’olio essenziale di bergamotto non esisterebbero né l’acqua di colonia né il tèEarl Grey.
Ugo è impegnato con alcuni ospiti. Appena si libera, ci accomodiamo a un tavolo sulla spianata del casolare, tra fichi d’India, bergamotti e bougainvillea. La fiumara ci fa compagnia con gorgoglii e rimbalzi di note, tra sassi calcinati dal sole.
Parliamo del Sentiero dell’Inglese e del primo gruppo di ragazzi provenienti da tutta Italia che, nel lontano 1991, Ugo accompagnò, con Andrea Laurenzano e Pasquale Valle, per i sentieri di quello che sarebbe diventato, pochi anni più tardi, il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Pasquale, intanto, traduceva dall’inglese il diario di viaggio di Edward Lear. Immaginarono di riproporre l’itinerario con gli asini, con una guida locale, cercando ospitalità tra le persone dei paesi che attraversavano, proprio come fece lo scrittore inglese. Era stato gettato il seme.
Nel 1996 nacque una cooperativa che si chiamò Naturaliter, oggi diventata agenzia di viaggi, che funge da hub per tutte le necessità legate al cammino. Poi, nel 2018, arrivò la Compagnia dei Cammini, che rilanciò a livello internazionale il Sentiero dell’Inglese. Sono trascorsi quasi trent’anni e oggi migliaia di persone lo percorrono, contribuendo all’economia di questi luoghi, trasformando l’idea del Parco da museo a parco-laboratorio per lo sviluppo economico delle aree interne, coinvolgendo le comunità locali e i loro rappresentanti.
Ieri sera, tra un bicchiere di vino e l’altro, con Ugo abbiamo discusso della questione meridionale, di Garibaldi, detto “Zi Peppe” da queste parti, del ruolo degli inglesi nella disfatta dell’esercito borbonico, della leva obbligatoria introdotta dai piemontesi dopo l’Unità, che sottrasse al Sud i giovani indispensabili per lavorare la terra, e del polo siderurgico di Mongiana. Un confronto serrato tra vinti.
E dell’acqua che manca alle coltivazioni di bergamotto. Qui non piove da dodici mesi. Il vero problema del futuro prossimo venturo.
Salvatore Capasso