Il Cammino Minerario di Santa Barbara: un viaggio tra Storia e Narrazione

L’aria salmastra di Portixeddu accarezza i volti dei camminatori, mentre il sole comincia a riscaldare il paesaggio. Qui ha inizio questo tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara, un percorso che non è solo un viaggio fisico, ma un’immersione profonda nelle radici storiche e culturali del Sulcis Iglesiente.

Redazione CdC
17 October 2024

Guidati da Matteo Casula, esperto conoscitore della zona e delle sue tradizioni, i partecipanti sono accompagnati anche da Silvestro Papinuto, ex minatore, oggi scrittore e artista, il cui sguardo affonda nei ricordi di un passato minerario che racconta storie di vita e fatica. Oggi ha 72 anni, figlio di ex minatori, entrò in miniera a San Giovanni, nel Sulcis metallifero, poco più che ventenne per finire il suo lavoro in miniera nel 1992, l’anno in cui l’Eni annunciò la chiusura delle miniere e i minatori occuparono i pozzi in segno di protesta, lui in prima linea, asserragliandosi all’interno insieme a chili di esplosivo. Per lui la miniera è stata un “padre” come dice spesso attraverso un detto in sardo che recita:
“Nos narraus unu fueddu: a ki mi ‘ona pani du tzerriaus babbu.”
Noi diciamo un detto: a chi mi dà il pane lo chiamiamo babbo.
Ora che è tutto chiuso, ora che il deserto avanza, Silvestro continua a viaggiare nelle aree delle miniere abbandonate e a raccontare la sua storia.

Il cammino si snoda lungo la costa, con il mare che si infrange sulle rocce e il profumo della macchia mediterranea che riempie l’aria. Mentre i passi si fanno più lenti e contemplativi, Matteo inizia a narrare la storia dei giacimenti minerari che hanno forgiato il destino di questa terra. Silvestro, con la sua voce calda e avvolgente, interviene, condividendo aneddoti personali e riflessioni sull’eredità mineraria che vive ancora oggi nei cuori degli abitanti. Dopo aver raggiunto Piscinas, il paesaggio cambia, abbandonando la costa per inoltrarsi nelle colline di Montevecchio. Qui, le tracce della vita mineraria sono palpabili: antiche gallerie, macchinari arrugginiti e i resti delle comunità che hanno popolato queste terre. Silvestro racconta come, da ragazzo, osservava gli uomini tornare dal lavoro, stanchi ma fieri, e come quei giorni abbiano plasmato la sua visione del mondo. Il cammino continua verso Guspini, dove il paesaggio si fa più selvaggio e montano. Qui, il gruppo si ferma per una pausa, e Silvestro estrae un quaderno di appunti, condividendo alcune delle sue poesie ispirate dai luoghi che stanno attraversando. Le sue parole risuonano come un eco tra le montagne, intrecciando il passato minerario con il presente. Matteo, in questo frangente, riflette sull’importanza di mantenere viva la memoria storica, affinché le nuove generazioni possano comprendere il valore di quel che è stato. La camminata prosegue verso Arbus e le imponenti montagne del Linas, un’area che trasmette una sensazione di sacralità. Qui, il silenzio è interrotto solo dal canto degli uccelli e dal fruscio del vento tra gli alberi. Silvestro racconta come la natura, una volta dominata dall’uomo, stia ora recuperando i suoi spazi, un ciclo di vita che si rinnova. La bellezza del paesaggio diventa un richiamo alla riflessione sul futuro, un invito a rispettare la terra che ha dato tanto. Infine, il cammino si conclude a Domusnovas, il paese natale di Silvestro. Qui, la comunità accoglie i camminatori con calore, e le storie di minatori e scrittori si intrecciano. Silvestro, visibilmente emozionato, parla della sua infanzia, dei sogni e delle speranze di chi ha vissuto nelle gallerie, e di come la scrittura sia diventata il suo modo per dare voce a quelle esperienze. Il Cammino Minerario di Santa Barbara, dunque, non è solo un percorso fisico, ma un viaggio interiore che unisce storia, arte e memoria. Con Matteo e Silvestro, ogni passo racconta una storia, ogni sguardo si fa introspezione, e ogni sosta diventa un momento di condivisione. Questo cammino è un omaggio a una terra ricca di storie, di lotte e di bellezza, che continua a vivere attraverso le parole di chi l’ha vissuta.

Per chi volesse approfondire l’argomento delle miniere sarde: film-documentario “A dispetto del buio