In ricordo di Gianpi

Ci ha lasciati Giampietro Carta, un banale incidente, su un corpo già logorato. Lo voglio ricordare senza retorica. Aveva circa la mia età, lo conoscevo da 30 anni. Per un breve periodo, agli inizi, fu anche guida della nostra associazione. Mi ha insegnato tanto del territorio del Supramonte di Baunei, il suo territorio. Nessuno lo conosceva bene come lui. Mi ha portato a conoscere certi passaggi arditi, quei passaggi unici che nei bacu consentono di passare su cenge a strapiombo. Posti magnifici e segreti. In questo era generoso.

Luca Gianotti
20 February 2025

Era uno degli ultimi che fu pastore fin da bambino: a 9 anni il padre lo mandava da solo a pascolare i maiali nella codula di Luna o in altri luoghi aerei e sperduti, dove non si può che diventare un po’ poeti. Giampietro si faceva chiamare “mitico selvaggio”, ma a me quel soprannome non è mai piaciuto. Aveva anche tanti altri soprannomi, ma io lo ricorderò sempre come Gianpi. Gianpi era pieno di risorse. Mi stupivo sempre di quante cose sapesse fare. Con creatività. Suonava l’organetto e la fisarmonica da dio, e mi sono sempre chiesto perché non abbia mai inciso un disco. Ballava il ballo sardo, su ballu tundu, su ballu e ischina, con precisione e maestria. Lo insegnava ai tanti camminatori che portavo nel suo ovile. Che ne sarà adesso dell’Ovile Carta, che tanti camminatori, speleologi, arrampicatori, hanno usato come base d’appoggio per decenni? Sapeva anche cucinare, lo faceva al suo ovile, ma io ho avuto la fortuna di assaggiarlo anche in condizioni più normali, in città.
Un talento che meritava di più? Non so, non possiamo giudicare. Ha vissuto la sua vita come voleva, senza compromessi, e ha avuto alcuni grossi dolori. Tra cui la perdita di un fratello giovane. In tanti che mi leggono, che hanno camminato con noi nel corso degli anni, si ricorderanno della sua memoria spaventosa, si ricordava di tutti, e dopo un anno sembrava di essersi salutati il giorno prima. Si ricorderà del suo voler sempre far festa, la sera fino a tardi. Del suo raggiungerci lungo il cammino nei posti più disparati. Della musica. Delle bevute insieme…
Ciao Gianpi, con tanto affetto!
(LG)