L’annuncio lo ha dato lo stesso Chouinard in una lettera aperta, intitolata: “La Terra è ora il nostro unico azionista”. “Sono passati quasi 50 anni da quando abbiamo iniziato il nostro esperimento di attività responsabile e abbiamo appena iniziato”, ha scritto Chouinard aggiungendo che “se vogliamo avere qualche speranza di avere un pianeta fiorente tra 50 anni, c’è bisogno che tutti noi facciamo il possibile con le risorse che abbiamo. Questo è un altro modo che abbiamo trovato per fare la nostra parte”.

Ecco come funzionerà concretamente il nuovo piano di gestione: CHOUINARD, con la moglie e i figli, ha ceduto le azioni con diritto di voto di Patagonia, pari al 2% del totale, al Patagonia Purpose Trust che avrà il ruolo di proteggere i valori dell’azienda. Il restante 98% è stato devoluto al Holdfast Collective, associazione senza scopo di lucro che utilizzerà tutti i profitti (circa 100 milioni di dollari l’anno) per finanziare progetti a difesa della natura e nella lotta al cambiamento climatico. Stiamo parlando di un’azienda da 3 miliardi di dollari di patrimonio e da 1 miliardo di fatturato all’anno. 17,5 milioni di dollari è stato il costo in tasse che l’operazione ha richiesto alla famiglia Chouinard la quale ha espressamente rifiutato qualsiasi forma di riduzione o esenzione.

Da sempre seguiamo e sosteniamo Patagonia per il suo impegno ambientale, le sue scelte coraggiose e anti-consumistiche, e ancora una volta il “vecchio” Yvon non ci ha traditi. Sperando che sia da esempio per altri imprenditori…