Buona continuazione Engaku Taino
È morto un maestro, e quando muore un maestro ci si deve fermare. Per salutarlo, sapendo che proseguirà a insegnare in altro modo. Engaku Taino era nato col nome Luigi Mario, ed era guida alpina. Poi il viaggio in Giappone a fine anni ’60 per trovare un senso, la vita in monastero, e il ritorno in Italia per aprire qui un suo monastero zen, a Scaramuccia, vicino ad Orvieto. Alcuni di noi lo apprezzano come maestro di arrampicata, altri come maestro di vita. Per alcuni è Gigi, per altri è Taino. Ma è uno. Un pioniere, un visionario coraggioso. E ha saputo dare tanto a molte persone, con la semplicità e l’ironia che nascono dalla perfetta fusione tra spirito romanesco e spirito zen.
Engaku Taino è il maestro di uno di noi, Mauro Agliata, che ha seguito la sua pratica per tanti anni, come allievo e monaco.
Ecco l’ultimo messaggio che ha lasciato, un pensiero per l’anno che verrà, vi invitiamo a leggerlo col cuore:
15 décembre 2021
“Chiusi in gabbia, pur ruggendo con rabbia, mai si otterrà la libertà. Solo provando a sciogliersi dalle catene, si potrà assaporare la liberazione e ruggire con piacere.”
La poesia è per il 2022, l’anno della tigre secondo il calendario cinese.
Se volete approfondire, qui trovate un breve video con una intervista di 11 anni fa, e qui trovate l’articolo scritto da Tiziano Fratus su Repubblica per ricordarlo.
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