Di buon passo nell’Appennino che resiste /6
Continuiamo il racconto di Salvatore del suo tour in Appennino con la bicicletta (gravel) alla scoperta di chi resiste.
5 février 2025
I ragazzi di Va’ sentiero
Lascio Randazzo, nodo strategico ai piedi dell’Etna, e mi inerpico per la SS 116 verso Floresta, il paese più alto della Sicilia, nel cuore del Parco Naturale dei Nebrodi, a 1.275 metri di quota, tra fitti boschi di pini e faggi e pascoli d’altura. A Floresta, che conta duecento anime in tutto, anche se i residenti sono oltre quattrocento, incontro Giuseppe, mentre sistema sul portone di casa di un suo amico un cartello con su scritto “Vendesi”. Ha lavorato nella Guardia di Finanza e per quindici anni è vissuto a Napoli. Non c’è traccia del suo passato sul viso appena sorridente di quest’uomo, dalla barba bianca, con le sopracciglia arruffate e un crocifisso di plastica che gli pende dal collo. “I giovani sono andati via da queste montagne” - brontola - “quando l’agricoltura è stata burocratizzata”.
Proseguo nel verde, vuoto di persone, tra abitazioni abbandonate. I margini non diverranno mai centro.
A Raccuja, mentre cerco una panchina dove mangiare il solito panino, incontro Nino, appassionato cicloviaggiatore, che mi racconta del suo viaggio a Santiago. Dopo trent’anni in Inghilterra, è ritornato al paese, alla propria terra, come in tanti fanno. È il richiamo di Demetra: si ritorna dalla Grande Madre.
Il giorno dopo a Montalbano Elicona, dove si parla ancora il gallo-italico, retaggio della conquista normanna dell’isola, incontro i ragazzi di “Va’ Sentiero”: Yuri, Milo e Giovanni. Sono a Montalbano per girare un servizio per la tv svizzera del Canton Ticino. Nel 2016 riscoprono il Sentiero Italia, nato nel 1983 da un’idea di un gruppo di giornalisti e scrittori, tra cui Teresio Valsesia, Giancarlo Corbellini e Riccardo Carnovalini. Si licenziano dai rispettivi lavori e il 1° maggio del 2019 partono dal golfo di Trieste per la grande avventura, che terminerà il 25 settembre 2021.
Percorrono a piedi tutto il Sentiero Italia: 7.850 chilometri, 350.000 metri di dislivello, in 364 tappe, attraversando venti regioni e raccontando il viaggio in una guida digitale fruibile da tutti. Nel 2024, il fondatore Yuri Basilicò e la co-fondatrice Sara Furlanetto, con il libro edito da Rizzoli “Va’ Sentiero - In cammino per le Terre Alte d’Italia”, si aggiudicano il prestigioso premio ITAS #premioitas, dedicato alla letteratura di montagna, per la sezione Guide&Mappe.
Chiunque può camminare liberamente con i ragazzi di “Va’ Sentiero”. Oltre tremila persone di dieci nazioni lo hanno già fatto. Il progetto è dedicato al grande Walter Bonatti.
Una luce illumina l’Appennino.
Salvatore Capasso