Emozioni di viaggio: Salento Ionico

« Quello che resta.
Resta il rumore del mare con il suo potere,
di mettere a posto mente e cuore.
Restano i profumi della macchia mediterranea che inebriano i sensi e rendono i passi leggeri e sicuri.
Resta la bellezza dei borghi dell’interno, piccole perle dell’operosità umana, attraversati senza l’insidiosa presenza del turismo di massa.

Redazione CdC
25 juin 2024

Resta la generosità del gente del Salento e il loro orgoglio di possedere una terra meravigliosa, insieme alla memoria di un dirimpettaio d’eccezione che ci la regalato una serata indimenticabile, giusta occasione per coordinare i nostri cuori e renderci più disponibili gli uni verso gli altri.
Resta il sapore verace dei piatti assaggiati, siano quelli preparati con maestria da cuochi di eccezione, che quelli non meno preziosi, cucinati da noi, perché portatori del desiderio di farci stare bene e di condividere, seduti a tavola, la parte più bella di noi stessi.
Resta il senso di desolazione percepito nell’attraversare terre un tempo floride e produttive ed ora tristemente abbattute da un morbo silente e devastante nel momento della sua dirompente manifestazione.
Resta la rassicurante convinzione, che questo modo di viaggiare, incide sul mio essere più profondo e mi riconsegna alla vita di tutti i giorni più centrata e consapevole di chi sono e verso dove voglio andare.
Quello che voglio che rimanga è la memoria degli amicipersempre che hanno camminato con me e condiviso questi giorni preziosi.
Voglio che rimanga il ricordo della saggezza di Luigi, delle risate di Angela, dell’autentica allegria di Maurizio e della pluriannoverata pazienza di Patrizia, dell’incredibile arte oratoria unita ad una deliziosa simpatia di Rosaria e Melania, della gentilezza di Cristina con la sua capacità di anticipare i bidogni, della tenacia di Marisa, della rassicurante presenza di Renata, della profondità di spirito di Paolo, dei divertenti battibecchi di Roberta e Giuseppe, degli autentici sorrisi di Alessandra, della poca tolleranza di Maria e della grazia, con la quale Micha ha accompagnato tutti noi in questi luoghi.
Voglio che rimanga la consapevolezza che condividere un piccolo pezzo della mia vita camminando insieme ad altre persone sia un privilegio, di cui credo non riuscirò più a fare a meno. »

Francesca