Le “Cape de firr” – Il miracolo dell’acqua in Puglia

Nei racconti dei miei nonni, le fontane erano il fulcro della loro vita quotidiana e averle in paese significò imparare a essere comunità.
Furono per molte persone luoghi di innamoramenti casuali, di appuntamenti, una vera agorà di chiacchiere, sfoghi, risate, confidenze, liti, pettegolezzi e segreti.
Una breve filastrocca, che ancora oggi ricordo, riguardante la possibilità di trovare l’amore nei pressi di una fontana, recitava così:

“all’acqua, all’acqua, alla fendana nov,
ci non tene la zita se la trov”.
Graziano Occhipinti
28 décembre 2024

Camminando per le strade di Puglia potreste ancora oggi incorrere in uno strano quanto caratteristico “personaggio”, totalmente in ghisa, alto più di 1 metro, di forma cilindrica, con una vaschetta alla base, un “naso” ricurvo ed un “cappello” in testa.
Se vi fermaste a chiederne il suo nome alla gente del posto vi risponderebbero molto probabilmente: - Si chiama “cape de firr” (testa di ferro).
Sono le storiche fontanine dell’Acquedotto Pugliese che da poco più di cent’anni hanno reso disponibile il più prezioso dei liquidi nelle piazze di Puglia.
Oggi l’acqua corrente potabile è disponibile quasi per magia nelle nostre case, basta sollevare una leva, ma in passato la distribuzione era data da queste fontane pubbliche, che costituivano un indispensabile punto di sopravvivenza e di igiene.
Una vera rivoluzione che si concretizzò tra il 1906 e il 1939 e che segnò indelebilmente le sorti delle popolazioni locali.
Per chi volesse approfondire l’argomento consiglio la lettura del libro “La Terra delle Fontane” di Vito Palumbo, edito da Adda.
Per chi invece volesse venire a toccare con mano le fontane e scoprire questa e altre storie, l’invito è a partecipare, dal 23 febbraio al 1 marzo, al cammino Andar per trulli nelle Murge; parte del percorso comprende sentieri che si snodano proprio sopra l’Acquedotto Pugliese, creando un vero e proprio “itinerario narrativo” che scorre sopra un fiume invisibile.
Vi lascio con un pensiero di Ungaretti durante una visita in Puglia:
“Non saprei dirvi dove potreste trovare una cosa più sorprendente e commovente, e augurale, delle tante fontane […] Certo in tutta la Puglia l’acqua potabile ha un valore di miracolo, e c’erano nella regione zone più secche, tutto sasso; ma dove più amabile mi parrà la voce della volontà, se non in quest’acqua ultima arrivata? Spezzando la luce del sole, è la più festosa di tutte”.
Graziano Occhipinti