Le guide più belle del mondo
di Massimo Montanari
Presentazione poco seria in chiave fantasiosa delle guide della Compagnia dei Cammini, dedicato ai bambini e alle bambine che vogliono scoprire il mondo intorno insieme a persone speciali
È con vero piacere che vi presento bambini
tutte le guide della compagnia dei cammini.
Sono un poco strani, menestrelli o forse eroi
persone un po speciali, giudicate un poco voi!
13 mars 2014
Il Dio Giano (Luca Gianotti): essere misterioso a metà tra il cetriolo (di cui si nutre) e lo stregone. Parla al sole e con un bastone magico stile Gandalf, dimena le nubi e le arie. Quando passa si aprono le acque (solo quelle perché è quasi astemio). Pratica la disciplina del cammino profondo ovvero il trekking con il piccone; cioè cammina nei solchi del sottosuolo e si apre la strada nelle viscere della terra.
È il signore dei venti (cioè delle venti guide che seguono).
L’ibleo (Nanni Di Falco): è un guerriero d’altri tempi che cavalca a piedi i monti sconosciuti della Trinacria, porta antiche sembianze dei saracini. Vive dentro a una cassata, ha poteri subliminali in quanto trasforma i canditi in rocce verdastre e rossicce che poi incastona nella forre selvatiche dove porta gli escursionisti dal palato fine.
Capitan Findus (Claudio Ansaloni): il nostromo che tutti vogliamo, capace di fare tutti i nodi (anche se quelli alla lingua sono pericolosi) e di portare le navi in ogni porto (gallo e gallina). L’ultimo viaggio che ha fatto ha portato Ulisse nel suo rientro a Itaca. e poiché inizia a invecchiare non sente più le sirene (quindi attenti alla polizia, se vi lampeggia… fatelo fermare).
Hakuna Matata (Said Zarrouk): l’uomo drome-Dario (anche se si chiama Said e non Dario) vive sotto la sabbia del deserto ed esce solo quando cammina. Ha una collana di ossa di datteri frutto delle sue battaglie contro la palma nana. Ha una maschera turbante è per questo è cugino di Iron Man e ha fatto parte del gruppo eroi della Marvel. Quando la luna è piena si trasforma in volpe del deserto.
Nonna Papera (Roberta Ferraris): vive in una grossa pentola dove mescola tutte le erbe del bosco, inventa ricette e pozioni, è cugina giovane della Baba Jaga e abita in una baita dove prima c’era il nonno di Haidi. E diventata famosa per la torta alla gramigna e per gli acquerelli che trasforma in vino (delle Langhe).
L’ostmitzo (Luigi Nacci): personaggio mitico dai capelli lunghi o corti a seconda della marea, che vive nelle profondità del (s)Carso in una grotta che inizia sotto al golfo di Trieste e finisce dove inizia la valle della Luganega. Si nutre di cozze che nascono dentro alla grotta gigante e conosce le innumerevoli cavità sotterranee come le sue tasche (bucate anch’esse).
Lo Yeti (Franco Michieli): essere boscoso dalla barba folta che vive nei tratti più selvaggi delle foreste. Cammina sempre, anche quando dorme e vagabonda nelle terre di mezzo senza bussola perché lui non si perde mai, semmai vince, perché la strada se non la trova… la fa… Si dice che indossi pelli di mammut e abbia una clessidra; unico strumento che utilizza per sapere qualcosa sul tempo.
Lupo de Lupis (Luca Mara Nucci): vive nel profondo Abruzzo dove parla coi lupi, si mimetizza spesso tra i branchi di pecore come cane da pastore per avvistare il mostro che si aggira nel lago di Scanno; mostro che pare sia la sorella di Nessie (quella del lago di Lochness). Se lo incontrate in un bosco lo riconoscete dalla barbetta in parte nera (i lupi ce l’hanno grigia) anche se potreste scambiarlo per il pastore Serafino.
L’oracolo (Mauro Agliata): saggio e santone delle montagne piemontesi ma anche di altri monti dove coglie l’essenza dello spirito delle cime e lo trasforma in pensieri. Mentore e dispensatore di respiri. Cammina dove ci sono silenzi e di solito ha la barba ma può essere che se la sia t-agliata.
L’inglese (Andrea Laurenzano): brigante dei monti calabresi, dove il terreno aspro(monte) è terra di segreti e silenzi. Passeggia in ogni angolo alla ricerca di un Inglese (probabilmente un turista) che non è ancora stato trovato. Possiede asini che parlano l’italiano e lo aiutano a raccontare il territorio traducendo il dialetto locale ai camminatori che accompagna.
Sciarra (Cesidio Pandolfi): reincarnazione del Re dei pastori, vagabonda sui tratturi e conosce Guerino il Meschino che gli racconta le sue avventure alla conquista della Terra Santa è amico del famoso brigante italiano, il famigerato bandito che ha vissuto ed operato nella seconda metà del secolo XVI nei territori dell’Italia centrale e meridionale…
Il Mazzamariello (Alberto Liberati): sorta di figura leggendaria da bosco e da pietraia con la figura da diavolo, ma sembianze da fanciullo gioviale e paciocco, vive nell’Abruzzo alla ricerca delle radici delle montagne ed è membro della compagnia dei Fusari di Pretoro, tipici folletti indovini che abbassando l’orecchio a terra, riescono ad udire ciò che avviene lontano da loro. (Senza wi fi).
Il francigeno (Raffaele Principi): uomo di sani principi, cammina sulla via Francigena tra Lazio e territorio di Roma, rivangando le gesta dei pellegrini alla ricerca delle pietre perdute. Amico intimo del vescovo Johannes Defuk, a cui si deve la scoperta del bianco di Montefiascone “est est est”, infatti i suoi viaggi non vanno mai a ovest della Francigena, ovvero di là dall’acqua.
Il Pinguento (Marco Foscarini): è una guida salentina che vive tra le spiagge infinite e il mare blu: è possibile avvistarlo su uno scoglio o nelle baie e nelle insenature della provincia di Lecce. Prende il nome dal mitico animale della costa adriatica: il pinguino del Salento colorato di giallo e rosso che svolazza e zampetta sui sassi e fa il nido dentro alle botti del Negramaro.
Kalikànzari (Anna Battistella): prende il nome dal folletto greco, lei una giovane folletto femmina dell’Emilia, si nutre di lasagne a strati e quando cammina in mezzo alla nebbia accende gli occhi che diventano due fari. Come tutti i folletti saltella qua e la, con particolare predisposizione ad andare ovunque. Essendo un folletto di tipo mediterraneo, vola spesso nelle isole della Grecia per cercare colloquio con l’oracolo di Delfi.
Il paggio (Massimo Montanari): menestrello di corte, mescola parole e poemi tra asini e vagabondaggi erranti nelle terre bagnate dall’uva e dalle taverne; amico fraterno del Fojonco, leggendario uccello a tre zampe che parla solo il dialetto di Reggio Emilia e si ciba esclusivamente di Lambrusco. E amico della strega Gabrina che gli ha insegnato tutti i segreti per scrivere quello che ha scritto.
Chi c’è invece dietro le guide…
Balla con gli orsi (Maurizio Russo): l’unico abitante delle Dolomiti che parla casertano e così lo capiscono solo gli orsi con i quali va a passeggiare nel bosco con telefono e segreteria (ma non segretaria che non si può dire) ed è per questo che risponde sempre a tutti, anche l’orso a volte lo sostituisce nelle prenotazioni dei viaggi (e ha pure imparato il casertano).
Ufo robot (Stéphane Wittenberg): È un personaggio stranissimo, non se ne vedono tanti, è un prodotto dell’ingegneria cybernetica. Al posto delle mani ha due tastiere con cui digita in ogni momento tutto quello che deve essere messo on line, respira attraverso una linea internet e ha un processore inserito tra l’aorta e l’ombelico. Siccome nessuno di noi ci capisce niente della tecnologia, abbiamo scelto uno che parla francese, tanto non ci capiamo niente lo stesso.
Il testo è stato scritto qualche mese fa, chiederemo a Massimo di completare l’opera con le new entries della Compagnia dei Cammini:
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