[L’opinione di Guido] I Vagabondi
Viaggiare è un’arte.
Non c’è niente di scontato.
E così posso essere un grande viaggiatore anche nei tre mesi di chiusura in casa a causa di uno stupido virus.
E non perché uso la fantasia.
Che comunque è una gran dote.
Ma perché imparo “a vedere”.
Quanti di noi viaggiano compulsivamente per il mondo “senza saper vedere”?
L’arte del viaggio si può apprendere?
In parte è una dote innata.
Una specie di introversione.
Portare il fuori dentro.
In parte però ci possiamo addestrare ad un giusto sguardo.
Ad esempio con il libro di una buona maestra.
Uno di questi è sicuramente “I vagabondi”, di Olga Tokarczuk, polacca, premio Nobel 2018 per la letteratura, edito da Bompiani.
Un frammento da pag. 155:
“L’aspetto del pellegrino.
Un vecchio conoscente mi disse che non amava viaggiare da solo. Quando vedeva qualcosa di insolito, di nuovo, di bello, aveva così tanta voglia di condividere le sue impressioni che si rattristava se non aveva nessuno con cui farlo. Secondo me non era adatto a fare il pellegrino.”
Guido Ghidorzi
7 septembre 2020
Fonte: newsletter il cammino /227
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