Mindfulness: 10 suggerimenti per chi cammina in solitaria
Imparare a camminare è imparare a vivere. Il camminare vi salva dai limiti del passato, dalle fantasie del futuro e vi apre al presente.
(J. Endredy)
Crescere in piena consapevolezza di se stessi in relazione al momento presente vissuto (mindfulness) è uno degli aspetti principali di ogni proposta dei nostri Cammini di Pace.
In questo articolo ti indico alcuni consigli che applico nei miei “Camminayoga” e che potresti inserire nei tuoi cammini in solitaria.
Prendili come stimolo e non come verità o regole da cui dipendere: se senti che qualcosa di tutto questo ti dona beneficio, fallo! diversamente… lascialo andare.
Altrimenti che senso avrebbe?
21 février 2019
- Scollegati per connetterti: spegni il cellulare
Se non è proprio indispensabile, quando sei in cammino e a maggior ragione se sei fra gli elementi naturali, togliti dal web, spegni il cellulare o mettilo in modalità aereo (offline). Sembra una cosa banale, ma questa disconnessione dalla “rete virtuale” è veramente un atto potente che ti avvicinerà alla “rete reale”, fatta di tempi lenti e grandi spazi, due esigenze sempre più forti per il nostro benessere in questo momento storico. - Un rituale per partire
Rendi il tuo cammino un’occasione per celebrare la vita. Prima di partire per il tuo cammino genera un rituale, piccolo o grande, semplice o articolato che sia, basta che sia sentito nella pancia e nel cuore. Prenditi alcuni momenti per aprire la porta e guardare in faccia l’esperienza che stai per andare a fare.
Qualsiasi rituale è l’occasione per prendere coscienza di un qualcosa, è una celebrazione a cui concedere un valore simbolico e quindi trasformativo e ogni passo è pregno di questa trasformazione. - Intuizione e intenzione: trova il tuo mantra
Unisci la mente al cuore: dovresti fidarti sempre di quel sentimento che nasce dal basso, silenzioso e sottile: l’intuizione.
Da qui segui poi la sua messa in pratica: l’intenzione.
L’intuizione è del cuore e ti fa sentire, l’intenzione è della mente e ti fa agire. Ecco la differenza fra vivere e sopravvivere, fra essere e non essere. Ora racchiudi la tua intenzione in una o in poche parole e ripetitele, fanne un mantra a sostegno del tuo cammino. - Lascia andare: la meta è solo il pretesto
Se vuoi praticare la mindfulness, è necessaria una forte e profonda intenzione che poi, se vorrai veramente nutrirti del suo nettare, dovrai abbandonare. Questo è un punto delicato che può apparire in contrasto con il precedente ma, se osservi in profondità, potrai riconoscere la loro sottile complementarità e complicità. Il potere che ha la meta è nell’espressione del cammino stesso. - Passo, respiro, sono qui!
Ora sei in marcia, cammina e rimani consapevole di ogni passo e di ogni atto respiratorio che stai facendo. Per generare un’energia di visione profonda, molte tradizioni sapienziali hanno ideato varie tecniche meditative in cammino, che fondamentalmente si strutturano sulla fusione della mente col passo e con il respiro. - Pratica esercizi fisici che ti riportino qui, ora, nel tuo corpo
Camminare è di per sé un esercizio olistico. Il corpo, la mente e lo spirito si fondono all’unisono. Però, se ne hai la possibilità, ti consiglio di inserirci nel modo più fluido e naturale possibile anche altri due strumenti meravigliosi che generano consapevolezza e forza, apertura e benessere: le posizioni statiche di propriocezione del corpo, come le asana dell’Hatha yoga e gli esercizi di ginnastica cinese, il Qigong. - Non sei solo/a
La solitudine è uno stato interiore, ci si può sentire soli e invisibili in una metropolitana affollata e sentirci non separati su un sentiero di montagna dove non ci sono essere umani. Ricorda che la stessa “energia vitale” che scorre nel tuo corpo scorre in quegli alberi e in quegli animali che sono intorno a te, non sei solo, “inter-siamo”. - Osserva il cambiamento
Ora sei in cammino e invece di perderti in balìa dei pensieri, osservali come se tu fossi un testimone. Tutto – dentro e fuori di te – si trasforma e cambia, sempre. Accettare profondamente l’impermanenza dei fenomeni ci porta all’accettazione, e l’accettazione ci libera da zavorre e paraocchi. In una parola: saggezza. - Punteggia di momenti meditativi il tuo cammino
Ogni tanto fermati, seduto o in piedi, chiudi gli occhi e rilassa il corpo, rimani presente a questo momento che può rivelare cose molto interessanti su te stesso e sull’ambiente in cui sei immerso, respira, non perdere il tuo centro, il momento presente è semplicemente meraviglioso. - Osserva l’infinito fuori di te e dentro di te
Siamo parte di un universo, un mistero infinitamente grande, e più investighiamo, sia verso l’esterno (pianeti, galassie ecc.) sia verso l’interno (cellule, quanti ecc.), più non riusciamo a trovare un limite. Prendi quest’aspetto come qualcosa di positivo e a tuo vantaggio, lasciati andare con coraggio e fiducia in questo infinito che ti trapassa e di cui sei l’espressione.