Poesie dal gruppo di Creta
- 1 - Grazie! (Domenico)
- 2 – Camminammo fino a quando gli dei decisero di uscire dai loro nascondigli e si fecero avanti (Katia)
- 3 – Giochi di luce e d’ombre (Maria)
- 4 – In punta di piedi in isola di pace (Laura)
- 5 – Sale in spirali di luce (Angelito)
- 6 – In cammino l’inconscio (Luca Gianotti)
- 7 – Creta dolce isola e accogliente (Fabrizio)
- 8 – Quando percorro un sentiero metto un passo dopo l’altro e osservo ogni cosa intorno a me (Wilma)
- 9 – Ad Aterc (Elisabetta)
- 10 – Nel mezzo del cammin della mia vita (Franca)
- 11 – Zen zero (Annalisa V.)
- 12 – A Creta (Matteo)
- 13 – Ad ognuno di voi la libertà di un pensiero (Annalisa G.)
- 14 – È la prima volta che faccio un’esperienza così (Adriano)
- 15 – Foglio bianco (Gianluigi)
- 16 – Sapete, avrei voluto scrivere qualcosa di indimenticabile (Luca)
- 17 – Impressioni ed emozioni (del cammino a Creta) (Franca)
30 mai 2013
Foto di Laura
1 –
Grazie!
Aprirsi alla natura!
Aprirsi all’altro!
Aprirsi a sè stesso!
Essere il viaggio stesso!
(Domenico)
2 –
"Camminammo fino a quando gli dei decisero di uscire dai loro nascondigli e si fecero avanti."
Agli inizi essi ci seguirono di nascosto osservandoci dall’oscurità delle fessure delle rocce…
Poi lentamente le loro paure e le nostre iniziarono a scemare, mentre le capre loro messaggere
decisero di avanzare d’innanzi e intorno a noi per osservarci…
Gli dei si resero visibili ai nostri occhi.
A ognuno di noi si presentarono in maniera diversa…
Chi li vide saltare da una fronda all’altra degli alberi,
chi li vide sbucare da un fiore,
chi li vide correre sulle rocce,
chi li sentì sussurrare alle proprie orecchie,
chi li sentì prendergli la mano
e chi farsi strada lentamente nella sua anima…
Scesa la notte ci unimmo tutti assieme in una danza in omaggio alla vita.
(Katia)
3 –
Giochi di luce e d’ombre
sono qui sono parte
riflessi d’acqua,
sono qui sono parte
una chiocciolina sale sul mio
piede rilassato,
sono qui sono parte
il cuore colmo di gioia
sono qui sono parte
col mio passo lento e
forse incerto,
sono qui sono parte
non m’importa dove sono
non m’importa con chi sono
sono qui sono parte.
(Maria)
4 –
In punta di piedi in isola di pace
sfiorando Atena e sognando Afrodite
raccolgo erbe d’arcani poteri
dal labirinto si esce cantando
miele e sale di uno stesso favo.
(Laura)
5 –
Sale in spirali di luce,
a toccarmi ogni corda
del cuore
… Creta…
dal mare infinito all’infinito
cielo,
sette volte ho pianto.
Al velluto di una notte,
ai tuoi occhi di gatto,
al sole feroce,
all’odoroso timo,
al sasso,
e ai tronchi scavati,
a quello che sono
ho detto sì.
(Angelito)
6 –
In cammino l’inconscio
si prende cura delle mie
inquietudini,
donandomi giorni di pace e
notti di fuoco.
Pellegrino io, verso una meta
sacra: me stesso.
Libertà e amore le mie guide.
E il dio degli uomini?
Tutto intorno a me.
Vorrei che il mondo
camminasse,
come facciamo noi,
qui,
ora.
Una farfalla senza nime
si posa sul mio zaino.
Un corvo imperatore
passò da est a ovest.
(Luca Gianotti)
7 –
Creta dolce isola e accogliente
buon cibo, sole, mare,
non manca proprio niente
mediatando ci hai insegnato a camminare
come un branco di lupi o un gruppo di sciamani ad avanzare
con passo lento perchè la natura non ha fretta
anche se tutti in fila sembravamo una strana setta.
Grazie per averci aperto le porte e averci accolto
per averci insegnato che il cammino più bello
non è quello più corto
ora fa che al ritorno la magia di questo viaggio
si conservi e l’energia.
(Fabrizio)
8 –
Quando percorro un sentiero metto un passo dopo l’altro e osservo ogni cosa intorno a me.
entro nel percorso e immagino sia la vita, ne divento consapevole.
E i passi diventano i giorni della mia vita, la mia esperienza e vivo.
E imparo che passo dopo passo si arriva…
E imparo che un ostacolo, un salto, un punto difficile, piano piano, con intima strategia,
lo posso superare.
A volte non trovo i segni del percorso, così posso sbagliare, per un po’ mi perdo,
ma so che si può ritornare indietro e recuperare.
Che fatica la salita, ma alla cima che respiro profondo, che piedi centrati e che paesaggi!
Scendere a volte è anche faticoso, ma è essenziale scendere per poter risalire
e scoprire nuovi orizzonti.
Ogni sasso, ogni albero, ogni fiore è diverso e non è vero questo anche per noi?
Se vado sola/o posso stare con i miei pensiere, entrare in armonia con la natura
e trovare un contatto con le mie emozioni.
Se vado in "compagnia" (dei cammini) tutto ciò lo posso condividere.
E il passo si fa più presente, il respiro più profondo e posso sentirmi libero/a.
(Wilma)
9 –
Ad Aterc
faro del porto vecchio de la Canea,
rivolgi il tuo fascio di luce verso prua,
fammi approdare,
un’avventura e una nuova cerchia debbo incontrare.
Dei, avi, conquistatori guidate il mio passo,
con sicurezza fatemi balzare di sasso in sasso.
Dopo una camminata meditata il tallone scoperto ho offerto,
per responso un abbraccio forte e inaspettato
mi è stato donato.
Grifoni, fate librare alto il mio spirito,
agrimi rendete nobile il mio incedere,
scacciate ogni timore,
fatemi avanzare con ardore.
Alle porte dell’Ade
ho accostato la mia mano,
un gesto nato per istinto,
non invano.
Ho posato financo l’orecchio,
perchè sembrava sentire un lontano batacchio.
I cari perduti hanno sussurrato
il loro fidato lasciapassare,
indenne avrei risalito le gole
sotto la loro egida guida, senza penare.
In alto in alto mi spingeva il passo,
sino alla culla di Artemide
dove sorge il tasso barbasso.
Invocare la dea di cedermi la sua faretra era la missione,
onde mirare per colpire nel segno dei traguardi
che sorgono all’orizzonte, con passione.
Isola di colori, suoni, odori e sapori,
grazie a fiori, piante medicamentose
e soprattutto accompagnatori.
(Elisabetta)
10 –
Nel mezzo del cammin della mia vita
mi ritrovai in situazione da me scelta
a condividere con altri 15 umani un percorso
nell’isola ove Zeus fu ben nascosto.
Non vi dico la speme ed il desire
affinchè tutto funzionasse a puntino
e fu così che questo gruppo
iniziò col mettersi in cammino
ognun di noi per motivi suoi:
chi per camminar e mantenersi in forma,
chi per conoscer gente,
chi per dimenticar disgrazie varie,
chi alla ricerca di non si sa bene cosa,
chi per centrarsi nella vita dura,
chi per catturar con occhi, naso e sensi tutti,
le meraviglie del Creato,
nuove ma in fondo le medesime
da quando ognuno è nato.
Ora il percorso è giunto al fine
e ci portiam sicuramente in cuore,
ognun di noi,
emozioni, colori, odori.
(Franca)
11 –
ZEN ZERO
Quello che è nel cuore,
nella mente,
quello che è nel cielo,
nella terra, nel mare
tutto
è un riflesso di specchio.
(Annalisa V.)
12 –
A Creta
camminare
liberi
consapevoli
del qui e ora.
(Matteo)
13 –
Ad ognuno di voi la libertà di un pensiero.
Ad ognuno di voi grazie per questo 100 KM
in 7 giorni insieme.
(Annalisa G.)
14 –
È la prima volta che faccio un’esperienza così.
Devo dire che tutto sommato è positiva.
Anche se mi gratifica di più il trekking della walk deep.
Da rifare.
Luca grazie.
(Adriano)
15 –
Foglio bianco
Non ho nulla che mi esca dal cuore
ringrazio però la guida che mi ha dato
l’opportunità di fare questa esperienza.
(Gianluigi)
16 –
Sapete, avrei voluto scrivere qualcosa di indimenticabile,
un sonetto o un haiku,
o qualche perla di profonda saggezza,
ma non mi è venuto in mente nulla,
così ho deciso semplicemente di ringraziarvi.
Ringrazio ciascuno di Voi per avermi donato una settimana
di gioia, con i Vostri sorrisi, le Vostre parole
e le Vostre gentilezze.
Ogni incontro è un regalo, se lo sappiamo accettare così com’è
Grazie
(Luca)
17 –
E infine il poema della nostra poetessa:
Impressioni ed emozioni (del cammino a Creta)
Nel mezzo del cammin della mia vita
mi ritrovai in situazione da me scelta
a condivider con altri 15 umani un percorso
nell’isola ove
Zeus fu ben nascosto.
Non vi dico la mia speme ed il desire
affinché tutto funzionasse a puntino
e fu così che questa parte d’umanità iniziò un bel giorno
a mettersi in cammino.
Ognun di noi per motivi suoi:
chi per camminar e tenersi in forma,
chi per dimenticar
chi alla ricerca di non si sa ben cosa
chi per centrarsi nella vita dura
chi per catturar con occhi, naso e sensi tutti
le meraviglie del creato,
nuove, ma in fondo le medesime
da quando ognuno di noi è nato.
E quindi ci siam tutti:
- gli occhi di mare della montanara
forte e tenace
che trova spazio nel mondo facendo
ciò che più le piace.
- lo sguardo mite della piccola
e saggia compleannata madre,
che silenziosa percorre la sua strada.
Ha lasciato la rosticceria;
figlio e marito ce la faran suvvia!
- La risata curiosa di un dolce padre
che forse qui cerca l’equilibrio
forse solo pace.
- La potenza inarrivabile, di una
grande donna dagli occhi di cielo
che cammina con forza
avvolta nel suo velo.
- La forza e sicurezza
di una statuaria donna
dalla gamba lunga
e tanta voglia dell’onda.
- La simpatia di un "nonno"
che conosce tante terre e tante storie,
che vende calze "per i ricchi"
dice lui, ma che ama
la gente semplice e con cuore.
- La risata leggera della più giovane del gruppo
che gode d’ogni piccola cosa.
Tornerà alla sua terra forse
con tanta voglia d’iniziare
ciò che ora più le piace fare.
- Il do di petto potente
di un uomo che ha scoperto
sorprendentemente un dono
ben nascosto nel suo pomo.
- Poi gli occhi color dei ghiacci del grande nord,
dell’uomo sereno, disponibile e paziente
a cui pare tutto vada bene
poichè spesso non dice niente.
- Diafana, dolce, gentile con noi tutti
c’è pure lei con l’occhio azzurro.
Una donna che ha staccato la spina come tanti
e che qui è venuta per ricaricarsi e andare avanti,
donandosi uno spazio per lei sola
e che certo tornerà a casa con il cuore che vola.
- Siamo giunti all’uomo disponibile,
barbuto all’occorrenza
poichè si definisce vagabondo,
che, merito della sua conoscenza
vorrebbe tanto collaborar a migliorare il mondo.
- con la sua dolce, calma e gentil compagna,
con tracce di Grecia e di Eritrea nel suo passato,
dai modi educati, saggia, ponderata
chissà se di tanto in tanto le scappa una sfuriata.
- L’uomo dei misteri è come sempre
presente in un gruppo.
Puro enigma.
Risata e battuta frequente
gli occhi protetti dalla lente
chissà che cosa celan nel profondo.
- Ecco il pastore, il montanaro, l’irrequieto.
Ha le budella in subbuglio,
forse l’isola stregata gli offrirà un intruglio
che libererà il suo cuore
da tutte le pene e dal dolore.
- C’è anche lei, madre e moglie a casa,
qui alla ricerca della sua centratura
speriamo che le giovi l’avventura.
- Il nostro punto di riferimento, nostra guida.
Possente, gran camminatore,
a volte indifferente alla richiesta
(detto atteggiamento dicesi "fare orecchi da mercante)
ma capace alla bisogna di risposta lesta.
Ecco il quadro di questa meravigliosa armata.
Con cuore leggero e animo rigenerato,
ognun di noi s’appresta a ritornar impavido
e rindossar l’usata pelle.
Ciascun di noi può porre,
alla fine di questa sgangherata rima,
ciò che maggiormente gli confà
cosciente che tra poco l’avventura
inesorabilmente finirà.
by Franca