Eolie è svegliarsi e addormentarsi cullata dalle onde, quasi un ritorno in grembo;
è dormire in rada e non riuscire a scendere in cabina perché il qui e ora, le stelle, il plancton e.....;
è il canotto con Claudio che dolcemente muove l’acqua e fa sgorgare stelline dal mare e la barca più in là con la luce di fuoco che danza con le onde;
è una cena quasi anni ’60 da Barney, condita di risate, occhi che brillano, bruschette dai mille sapori del mediterraneo, tonno reso soave dal mitico salmoriglio, finalmente assaggiato;
è Daniele che tiene il timone e sembra il Barone Rosso o Snoopy con la sciarpa rossa che dondola con la barca;
è stare in silenzio sotto le stelle, gli altri accanto, e sentire che l’energia si muove lungo meridiani e paralleli; è preparare una insalata siciliana con Claudio accanto che compone la sua pasta con tonno, acciughe...;
è spiaccicarsi fango l’un l’altro come bambini, allora ce lo impedivano ed ora finalmente si può; è addormentarsi con le stelle che cadono e svegliarsi col sole che ride, dietro lo scoglio;
è addormentarsi accompagnata e cullata dal respiro di tutti quelli che da 4000 anni hanno dormito lì;
è un tuffo nell’acqua di Cala di Giunco nel silenzio del mattino e un altro col sole più alto e Alberto che ci recupera sul canotto agguantandoci come anguille sguscianti, nulla a che vedere con le ancelle di Nausicaa;
è Claudio al timone, riccioli neri, i ciuffetti come conchiglie ai piedi e un pareo blu che svolazza lungo l’andare;
è cucinare e inventare con il finocchietto selvatico, la menta, il basilico,la salvia, il rosmarino, il timo del cammino;
è la grotta di Polifemo scintillante di riflessi di luce, il bagno attraverso i sassi e il rosso del corallo che illumina il percorso;è la camminata silenziosa , così intensa di emozioni, e il silenzio che non riusciamo a interrompere così ricco di suoni, profumi, colori;
è camminare, trattenendo il respiro, tra vapori sulfurei e sentirsi come nella Divina Commedia ;
è leggere l’Odissea al capitolo di Ulisse che arriva tra i Feaci, si incontra con Nausicaa, riparte con il dono dei venti e immaginare che sono gli stessi che ti scompigliano i capelli; è il giallo delle ginestre degli elicrisi ricchi di sole, il bianco del caprifoglio dell’acanto, il verde del mirto delle felci, il rosa del cisto, l’azzurro dei fiori che non conosci ma che compongono quasi una interpretazione di Monet lungo il monte delle felci;
è i nodi dei parabordi che Alberto ci invita a fare senza parole con le sue mani forti, tenere il timone e sentirsi al comando, il vento di bolina ;
è Claudio che si fida di te e ti lascia andare verso il cratere perché legge la voglia negli occhi;
è il profumo avvolgente e inebriante delle ginestre lungo i ciotoli della salita;
è il blu profondo, quasi inquietante del mare e della roccia scura a Strombolicchio;
è il pranzo, dopo la salita al faro, quasi a toccare la roccia con lo scafo e come avrei non potuto comperare il cuscino che ora mi fa compagnia sul divano?;
è Daniele, mente veloce, parola lenta, che ti fa scoppiare a ridere alla prima sillaba;
è essere dispiaciuti di non dormire tutti insieme nello stesso scompartimento per non perdere nulla;
è Cristina dolce e saggia alla scoperta di se stessa;
è Daniela con gli occhi che brillano per tutte le cose nuove che ha scoperto ;
è Patrizia, novella nonna, piena di amore, capace di innamorarsi ancora e non solo del suo nipotino o della Croce Verde ;
è Donatella dolce e tenera che quasi non osa, lei che di cucina se ne intende, proporre le sue variazioni;
è Enza, sempre in fermento, curiosa e generosa, nonna dolce, pronta per altri amori solo se si tingesse i capelli;
è Kla, nostro Ulisse, nocchiero sicuro e fidato, ci ha condotto attraverso i flutti insegnandoci ad amare il mare di vela e narrandoci, come un antico aedo, storie appassionanti, facendoci sognare;
è Alberto, silenzioso,occhi di fuoco,forte e sicuro, occhi che ridono, con uno sguardo previene ed esaudisce i nostri desideri.
Armanda Frigo