Report di Marina e Said dal Toubkal
Care camminatrici e cari camminatori,
di ritorno dal cammino del Toubkal, il primo dopo il terremoto del 9 settembre 2023, possiamo riferire notizie di prima mano, verificate percorrendo l’intera area del Parco Naturale e attraversando buona parte dei suoi villaggi.
Abbiamo trovato una situazione estremamente frammentata, con insediamenti quasi intatti o già ricostruiti quasi completamente, mentre altri versano ancora in situazioni molto critiche, fra macerie pericolanti, tendopoli e unità abitative provvisorie meno precarie delle tende, ma tuttavia inadeguate sia per affrontare il caldo estivo che pioggia e neve durante i mesi invernali. Alcuni centri abitati hanno subito pesanti perdite di vite. Questo sicuramente incide sui ritardi nella ricostruzione, sia dal punto di vista pratico che morale.
Le immagini più impressionanti sono quelle del villaggio Imska, un punto tappa molto frequentato, prima del sisma, per la presenza di gites d’étape dove anche noi abbiamo sostato in alcune occasioni e che oggi non esistono più.
Ci ha colpito anche la geografia dei crolli. Si direbbe che non abbia contato tanto la tecnica costruttiva, quanto il terreno su cui poggiavano le abitazioni. Infatti abbiamo trovato vecchi villaggi di case in terra cruda che hanno resistito benissimo, forse perché edificati su roccia viva. Al contrario sono franati miseramente edifici molto più recenti, in cemento armato, che però poggiavano su fondo incoerente e friabile.
Così nel primo giorno di cammino abbiamo trovato intatti i bucolici “azib” (malghe) e le incisioni rupestri di Oukaimenden.
L’attesa più grande era tuttavia per il villaggio Ikiss che abbiamo visitato il giorno successivo. È il villaggio dove grazie alla solidarietà dei soci della Compagnia dei Cammini abbiamo potuto ricostruire l’acquedotto e riportare l’acqua al villaggio. Non trattandosi di un punto tappa ci siamo trattenuti solo di passaggio, ma ci è stato preparato un comitato d’accoglienza nella migliore tradizione di ospitalità di questi luoghi: una ricca colazione coi prodotti locali, pane e burro fatti in casa, noci, miele ed altre prelibatezze. Abbiamo incontrato il Direttivo dell’Associazione ANFA-IKISS, ma non ci siamo accontentati di questo. Said ha chiesto a diversi semplici passanti se fossero soddisfatti del nuovo impianto idrico e abbiamo così verificato che il progetto è andato davvero a buon fine. Abbiamo anche accumulato inviti per il thè per i viaggi dei prossimi venti anni!
Fra saluti, abbracci e attestati di amicizia, ci siamo rinfrescati alla nuova fontana pubblica a disposizione dei passanti e ci siamo lasciati con l’impegno a valutare le necessità di un altro villaggio in crisi idrica che probabilmente potremo soddisfare con la somma avanzata dalla raccolta fondi dello scorso anno o poco più.
A mano a mano che ci inoltravamo nel cuore del Parco e che salivamo di altitudine abbiamo ritrovato, fortunatamente, le immagini consuete e le ferite del terremoto si intuivano solo da alcuni smottamenti sui versanti montani e ai lati delle strade. La gola delle cascate dell’Aguelzim ed i rifugi sono rimasti intatti, ma inerpicandoci verso la vetta del gigante roccioso Toubkal abbiamo notato grandi massi erratici smossi, così come buona parte delle sassaie fra le quali sono tracciati i sentieri che portano alla cima.
A differenza delle zone interne e degli abitati, il percorso verso la vetta era affollato come negli anni passati e così la mulattiera che unisce direttamente i rifugi principali al fondovalle. Dispiace questo mordi e fuggi frettoloso, interessato solamente a collezionare una cima, pur bella, ma tanto più significativa dopo un avvicinamento dolce e graduale, di conoscenza del territorio e dei suoi abitanti. Rubo le parole di un partecipante, Andrea, che credo ripaghino appieno il nostro stile ed il nostro messaggio: “Ero partito con il desiderio della vetta, ma ho riportato a casa tanto di più. Bastano gli occhi dei bambini che abbiamo incontrato a testimoniare il tutto!”.
Un caro saluto da Marina e Said
Fotografie di Marina Pissarello e Andrea Lattanzio.