Islanda
Esplorazioni in Islanda 2 – Langjökull
Un’avventura di formazione nel cuore lavico e glaciale della grande isola nordatlantica, costeggiando i margini dell’altopiano di ghiaccio Langjökull e di calotte minori, in autosufficienza per deserti lavici, coni vulcanici e oasi muscose nascoste in valli perdute. Un’immersione nella perenne luce nordica, ai confini della vita. Viaggio di avvincente impegno, con notti in tenda e senza tecnologie per orientarsi, con l’esploratore Franco Michieli.
Descrizione cammino
L’Islanda sorge nel cuore dell’Oceano Atlantico settentrionale, nella vastità marina tra Norvegia e Groenlandia. Non è un frammento di continente, ma è l’oceano stesso ad averla generata, in corrispondenza di un’area con forte risalita di magma lungo la più estesa catena montuosa sottomarina della Terra, la Dorsale Medio-Atlantica. La Dorsale è solcata da una grande frattura con fuoriuscita di magma, che segna la separazione tra la zolla tettonica eurasiatica e quella nordamericana. Perciò in Islanda tutte le rocce hanno origine vulcanica e la superficie è in continua trasformazione, a causa di nuove attività vulcaniche e di formidabili alluvioni causate da eruzioni sotto le masse glaciali.
Dopo il cammino proposto dalla Compagnia nel 2019 attraverso le rocce multicolori, i ghiacci e le fumarole tra i monti meridionali dell’area del Landmannalaugar, il viaggio previsto nel 2025 si sposta nelle vastità sud-occidentali degli immensi altopiani interni, in mezzo a ogni genere di formazione lavica e vulcanica, prendendo come riferimento per il cammino il contorno dell’immenso ghiacciaio d’altopiano Langjökull e alcuni vulcani coperti da calotte glaciali che sorgono ai suoi fianchi.
Il viaggio ci metterà in relazione con un mondo in cui la fragile vita vegetale e animale artica interagiscono con un soverchiante regno minerale. I grandi elementi dello scenario sono fatti di roccia lavica, depositi fluvio-glaciali, sabbie, ghiaccio, neve, acque dolci ma spesso cariche di sedimenti colorati, vento. Il clima impedisce la presenza di boschi, mentre nella bella stagione riescono a emergere dalle rocce, stupefacenti tappeti verdi di graminacee, muschi e flora artica, che si riparano dalle intemperie crescendo radenti al terreno. Presenze che esprimono tenacia nella fragilità, e la insegnano al viandante.
L’area in cui si svolge il cammino è inadatta all’insediamento umano permanente, ma in passato è stata dimora di reietti e malviventi, che venivano esiliati in questi deserti e spesso dimostravano incredibili capacità di adattamento e resilienza, sopravvivendovi per anni. Oggi l’uomo transita più rapidamente, per lo più lungo piste sterrate e a bordo di mezzi fuoristrada, che tuttavia durante il cammino si potranno quasi sempre tenere a distanza, grazie all’asprezza del terreno e alla vastità dello spazio disponibile. Ai visitatori è richiesta una cura particolare nel non disturbare i rari animali artici che qui risiedono e nel rispettare sia la flora, sia la geologia.
L’esperienza sarà occasione per confrontarsi con i segni eclatanti del ritiro glaciale e del riscaldamento climatico, impressionanti nonostante l’estensione ancora eccezionale dei ghiacciai locali; e anche per riflettere sul contrasto fra angoli che si troveranno meravigliosamente selvaggi e altri luoghi dell’isola assaliti da un turismo motorizzato e consumista.
L’Islanda non è giovane solo da un punto di vista geologico (meno di 20 milioni di anni, nulla rispetto ai miliardi di anni di buona parte dei continenti), ma anche rispetto alla presenza umana. Raggiunta nel Medioevo dapprima da eremiti irlandesi, poi colonizzata dal IX secolo dai Vichinghi, tra le grandi isole del pianeta è quella popolata più tardi dall’uomo. Ma ancora oggi l’Islanda è il Paese europeo con la più bassa densità di abitanti: poco più di 3 al kmq! Nell’interno non c’è nessun abitato permanente, perciò idealmente è un’area wilderness. Di fatto non ovunque è così: dopo secoli di vita durissima, il popolo islandese si è appassionato ai “comodi” mezzi motorizzati fuoristrada di ogni tipo, e ha tracciato piste che attraversano anche i luoghi più inospitali, calotte ghiacciate comprese. Benché gli islandesi ripetano a tutti di essere uno dei popoli più “verdi” del mondo, i soggiorni nell’isola mostrano molte e grandi contraddizioni. Inoltre negli ultimi anni l’isola è diventata una delle mete turistiche più attrattive al mondo, con vari milioni di visitatori all’anno, numeri di gran lunga superiori a quello degli abitanti. C’è molto dibattito su come non compromettere l’ambiente di fronte a questa invasione, ma le idee non sono molto chiare. Purtroppo sono proprio gli operatori turistici locali a convogliare in massa i visitatori nei tour motorizzati, su megabus, grossi fuoristrada e motoslitte, infilandoli poi nei centri commerciali in continua espansione presso le mete naturali e storiche.
Questo viaggio in Islanda, da un piccolo villaggio a un altro toccati da due strade, e per il resto in aree isolate, si svolgerà quindi prima di tutto secondo un approccio più rispettoso possibile dell’ambiente. Ma si farà anche il possibile per vivere le giornate avventurosamente, secondo criteri ben diversi da quelli del turismo di massa, compreso quello escursionistico. La scelta della stagione – le settimane centrali di giugno – è dovuta proprio al desiderio di anticipare gli innumerevoli gruppi che in luglio e agosto accentuano l’affollamento di alcune località. Del resto il cammino non ricalca alcun percorso di trekking esistente, non ha nome e nascerà giorno dopo giorno secondo le possibilità offerte dal terreno stesso, secondo un approccio esplorativo. Durante alcune giornate si compiranno divagazioni lasciando montato il campo a cui tornare, camminando quindi con zaino leggero, interrompendo lo sforzo delle normali tappe a pieno carico. In generale sarà sempre possibile accamparsi liberamente in luoghi selvaggi al termine delle tappe; solo in pochi casi non programmati potrebbe capitare di sostare presso un accampamento ufficiale. Non vi sarà alcuna possibilità di trovare rifornimenti intermedi o di fare docce (ci si potrà lavare saltuariamente solo in torrenti o laghi). Il cammino durerà 10 giorni su un percorso flessibile, che si potrà adattare alle condizioni ambientali e del gruppo, tenendo fissa solo la necessità di raggiungere per tempo un centro abitato, da cui rientrare a Reykjavík. Non vi sono località intermedie dove interrompere il cammino, se non deviando drasticamente verso ovest o sud fino a raggiungere una strada; soluzione da prendersi in considerazione solo in caso di gravi emergenze.
Questo viaggio è un cammino d’autore - novità, che si svolgerà in compagnia di Franco Michieli, geografo, esploratore e scrittore, il cui compito non è quello di “guidare” lungo un tracciato prefissato, ma di coinvolgere il gruppo in un’esperienza esplorativa e relazionale con la natura nordica. Franco è veterano dei grandi itinerari su terreni selvaggi, e già autore da giovane della traversata integrale dell’Islanda da est a ovest (33 giorni di cammino selvatico per ghiacciai e deserti), nonché di numerosi altri lunghi percorsi avventurosi in questa terra, d’estate e d’inverno, fra cui un periplo con gli sci di 17 giorni in autosufficienza del ghiacciaio Langjökull. In alcune di queste traversate Franco ha perfezionato la capacità umana di muoversi per grandi spazi senza utilizzare cartine e strumenti per l’orientamento. Conservando questo spirito, anche questo cammino sarà spesso una ricerca. Di sicuro implicherà diversi guadi di torrenti, talvolta limacciosi, tumultuosi e di provenienza glaciale, durante i quali sarà inevitabile bagnare scarponi, calze e pantaloni, salvo portare con sé un paio di sandali molto solidi e leggeri da utilizzare in questi casi. Sono possibili anche attraversamenti di paludi o di acque costiere di laghi. I guadi andranno affrontati con grande cautela e aiutandosi con gli indispensabili bastoncini. Questo immergersi nel corso delle acque non deve essere vissuto negativamente, ma come un momento di straordinaria relazione con il divenire della natura. Sono probabili anche tratti su terreno innevato. Ogni sera si sceglierà un sito adatto per montare le tende in ambiente selvatico, con acqua nelle vicinanze (o neve da fondere sui fornelli), dove si cucineranno sui fornellini le provviste portate negli zaini. I viveri necessari per tutte le dieci tappe saranno acquistati prima della partenza, non esistendo nessun punto di rifornimento nell’area.
Durante il cammino non si utilizzeranno né carte né strumenti tecnologici: si imparerà invece a utilizzare ogni elemento ed evento naturale come riferimento per orientarsi e per mantenere la coscienza del divenire della giornata, tecniche lungamente sperimentate da Michieli durante le sue traversate di terre selvagge. Alla partenza si cercherà di acquisire una comprensione delle geometrie e della logica geografica del territorio anche osservando una carta generale, così da utilizzare questa comprensione come “mappa mentale” durante il cammino. Le cartine saranno comunque in dotazione nello zaino dell’autore per ogni emergenza. Come scrittore, Michieli inviterà anche alla lettura poetica della natura islandese, proponendo soste con riflessioni e diversi brani letterari scelti, in tema con l’esperienza in corso.
La necessità di avere con sé provviste per dieci giorni implicherà un notevole peso dello zaino – solo i viveri, pur consumando porzioni razionate, peseranno almeno 6 kg a testa – e quindi è indispensabile un serio allenamento al trasporto di zaini di 18-20 kg nei mesi che precedono la partenza (il peso diminuirà giorno dopo giorno, per cui la marcia potrà risultare meno impegnativa nella seconda parte del viaggio). Chi non fosse in ottima forma da questo punto di vista impedirebbe di coprire tappe abbastanza lunghe da arrivare per tempo alle località di rientro, col rischio di terminare i viveri in zone isolate e creando gravi difficoltà all’intero gruppo. In generale, l’ipotesi di sperimentare un cammino di dieci giorni in autosufficienza dal punto di vista dei viveri e dei pernottamenti è un traguardo importante per ogni camminatore: un’occasione di crescita che può aprire nuovi orizzonti. La medesima esperienza di 10 giorni in autosufficienza nel 2019 ha avuto pieno successo e non ha creato problemi.
Programma
Ore di cammino effettive, soste escluse.
Ore, chilometri e dislivelli sono comunque puramente indicativi.
Mercoledì 11 / Ritrovo
Ritrovo a Reykjavík, Islanda, entro sera, pernottamento in struttura ricettiva
Giovedì 12 / Preparativi, trasferimento a Reykholt
Preparativi e nel pomeriggio trasferimento in bus a Reykholt, quindi partenza a piedi in direzione del vulcano Ok per accamparsi sull’altopiano, 2 ore circa di cammino
Venerdì 13 / Esplorazione quotidiana
13-15 giugno: Cammino per deserti fino a raggiungere il margine sud-occidentale del ghiacciaio Langjökull su percorso non prestabilito. Ore e km di cammino scelti ogni giorno in base alle condizioni
Sabato 14 / Esplorazione quotidiana
Domenica 15 / Esplorazione quotidiana
Lunedì 16 / Esplorazione quotidiana
16-18 giugno: Esplorazione delle valli nascoste e delle forme vulcaniche e glaciali nell’area al margine sud-ovest del Langjökull, portandosi gradualmente verso sud. Ore e km di cammino scelti ogni giorno in base alle condizioni
Martedì 17 / Esplorazione quotidiana
Mercoledì 18 / Esplorazione quotidiana
Giovedì 19 / Esplorazione quotidiana
19-21 giugno: Cammino per deserti e alture vulcaniche in direzione sud. Ore e km di cammino scelti ogni giorno in base alle condizioni
Venerdì 20 / Esplorazione quotidiana
Sabato 21 / Esplorazione quotidiana
Domenica 22 / Arrivo a Laugarvatn, bus per Reykjavík
Nel pomeriggio arrivo all’abitato di Laugarvatn (salvo scegliere di raggiungere un diverso punto abitato a sud del Langjökull). Nel tardo pomeriggio bus per Reykjavík, notte in campeggio o ostello
Lunedì 23 / Reykjavík
Giornata di riserva da utilizzare per raggiungere Reykjavík in caso di imprevisti che abbiano ritardato la marcia; opportunità per un’escursione in giornata da Reykjavík. Notte in campeggio o ostello
Martedì 24 / Rientro
Rientro in Italia con volo aereo
Altre informazioni utili
Tipo di viaggio: itinerante in tenda.
Tipo di zaino: zaino completo per tutto il viaggio, salvo saltuarie divagazioni con zaino leggero.
Difficoltà tecniche: si prevede un terreno per lo più pietroso, sabbioso, paludoso o innevato, con neve di tipo estivo; possibili passaggi su lembi residuali di ghiaccio non crepacciato. Sulle rocce laviche, molto abrasive, le suole degli scarponi possono subire un consumo accelerato, perciò alla partenza devono essere in ottimo stato. Sono previsti guadi di torrenti anche lunghi e relativamente profondi, dove è obbligatorio disporre di bastoncini per mantenere l’equilibrio, in cui si bagnano scarpe, calzettoni e pantaloni (molto consigliabili sandali leggeri e solidi da calzare in queste occasioni); possibili tratti con qualche roccetta, con ghiaioni e pendii erbosi ripidi bagnati, potenzialmente instabili o scivolosi, passaggi su blocchi lavici friabili e con asperità taglienti, possibile qualche tratto esposto.
Notti: in tenda in ambiente selvaggio, salvo a Reykjavík a inizio e fine viaggio dove si alloggerà in ostello o campeggio gestito.
Ritrovo: mercoledì 11 giugno a Reykjavík entro sera presso un ostello che sarà comunicato prima della partenza.
Rientro: martedì 24 giugno a partire dal mattino, raggiungendo l’aeroporto di Keflavík in bus.
Come arrivare al luogo di ritrovo: la capitale islandese è raggiungibile in aereo dall’Italia, in genere con uno scalo. Dall’aeroporto di Keflavík si raggiunge Reykjavík in bus in 45 minuti circa. Dettagli seguiranno l’iscrizione.
Cosa portare: scarponi da trekking collaudati e alti alla caviglia (consigliati di pelle) con suola scolpita in ottime condizioni, abbigliamento comodo per camminare, si consiglia lana merinos per calze e magliette, completo impermeabile e traspirante antipioggia, zaino ergonomico da almeno 60 litri. Necessari tenda (resistente a forti venti e pioggia), fornellino (da condividere tra compagni di tenda) e sacco a pelo. Assolutamente necessario un sacco a pelo di ottima qualità con temperature comfort sotto zero, oppure sacco a pelo con temperatura comfort leggermente sopra zero e sacco da bivacco aggiuntivo da usare in caso di necessità (chi non disporrà di un sacco letto con queste caratteristiche non potrà iscriversi al viaggio); materassino adatto anche a terreni umidi o ghiaiosi, bastoncini da trekking necessari su terreni impervi e nei guadi. Alla richiesta di perfezionamento della prenotazione, riceverete l’elenco delle cose da mettere nello zaino.
Nota sui sacchi a pelo.
In questo viaggio occorre un ottimo sacco a pelo, perché di notte è sempre fresco, e può far freddo, in condizioni di forte umidità e vento. Nevicate sono improbabili ma possibili. Siccome l’autocertificazione delle temperature sui sacchi a pelo è poco credibile, non è quello il metro per valutare un sacco a pelo al momento dell’acquisto. Si deve studiare bene l’azienda e la sua affidabilità, e guardare altri parametri, in particolare la quantità e la qualità della piuma. Il peso del sacco a pelo è direttamente proporzionale al suo potere calorico! Si consiglia caldamente un sacco a pelo in piumino, con percentuale di piumino almeno 80/20 (e con il cuin almeno 500). Valutare attentamente il peso del piumino interno, è l’altra variabile fondamentale: consigliamo almeno 500 grammi di piumino, che corrisponde a un peso totale di 1-1,2 kg nei sacchi a pelo tradizionali, con materiali e cerniere robusti. Adesso però c’è una nuova generazione di sacchi a pelo ultralight, che hanno ottima qualità del piumino inserito in materiali leggeri, sintetici, e cerniere minimali. Si può quasi dimezzare il peso totale, ma vanno trattati molto bene. E il contatto con la pelle è meno confortevole di materiali simil cotone. Se avete dei dubbi, potete far riferimento a questa pagina.
Gli zaini dovranno contenere solo l’assoluto indispensabile per un itinerario in autonomia, in cui si usa solo l’essenziale e ogni grammo va pesato; ciononostante, compresi i viveri, raggiungeranno in partenza un peso di almeno 18 kg, perciò è particolarmente importante evitare di portare con sé qualsiasi cosa che non sia necessaria. Chi si presenterà con peso eccessivo dovrà eliminarne una parte per non compromettere la riuscita del viaggio.
I cellulari dovranno essere rigorosamente spenti durante tutta la giornata di cammino (salvo tenerli su modalità aereo per scattare foto). Non ci saranno possibilità di ricarica dei cellulari durante il cammino. Si sottolinea inoltre che in molte aree attraversate dal cammino non ci sarà campo, anche per diversi giorni e notti di seguito. Da questo cammino è escluso l’uso di gps da parte di ogni partecipante; anche l’orologio, se portato con sé, dovrà restare nello zaino. Ci si affiderà infatti all’orologio biologico interiore e all’osservazione delle variazioni della luce.
Come preparazione particolare all’approccio di questo viaggio, consigliamo la lettura dei libri di Franco Michieli Per ritrovarti devi prima perderti (Ediciclo 2022) e Le vie invisibili (Ponte alle Grazie 2024).
Il nostro passaggio nella natura deve avvenire senza lasciare tracce: impegniamoci a ridurre al minimo l’impatto ambientale del Cammino.
Periodo: dal 11 al 24 giugno 2025
Durata: 14 giorni / 13 notti
Difficoltà: 5 orme
Ore di cammino giornaliere: 6 - 10, secondo l’ispirazione della giornata
Corrispettivo (specifico) per la partecipazione: 380,00 €
Altre spese previste (cassa comune): 350,00 € ca. per le spese relative a:
Pernottamenti a Reykjavík e trasferimenti in bus all’inizio e alla fine del viaggio, prime colazioni, pranzi al sacco e cene (da non inviare ma da portare con sé).
Pasti: sempre autogestiti in tenda o all’aperto, salvo a Reykjavík a inizio e fine viaggio dove è possibile consumarli in bar-ristoranti.
Tipo di viaggio
Itinerante
Tipo di zaino
Zaino completo per tutto il viaggio
Punti forti
- Esplorare la bellezza selvaggia di calotte ghiacciate, vulcani e deserti tra i più isolati delle terre europee
- Camminare e accamparsi nella luce perenne del Nord tra lava, muschi e ghiaccio
- Accogliere gli insegnamenti spirituali suggeriti dalle forme di vita resistenti dell’Artico
È bene sapere che
L’estremo isolamento dell’area del Langjökull rende quasi impossibile l’interruzione del viaggio prima del termine previsto.
Note
Alimentazione: chi è vegetariano/vegano o chi ha particolari necessità alimentari lo comunichi per tempo, cioè al momento dell’iscrizione.
Iscrizioni: dopo aver ricevuto conferma dalla segreteria sulla disponibilità e l’avvenuta iscrizione, inviare 380,00 € (+ 20 € se non avete la tessera per il 2025).
Pagamento: tramite c/c bancario Banca Etica, IBAN: IT68M0501812101000017245945, intestato a Compagnia dei Cammini, specificando nella causale del bonifico Nome Cognome – 058 Esplorazioni in Islanda 2 – Langjökull.
I nostri gruppi hanno mediamente una composizione tra gli 8 e i 15 partecipanti. La partenza del cammino sarà confermata al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti.
Assicurazioni e condizioni: leggi più informazioni sulle polizze assicurative e le condizioni.
Telefono cellulare: se avete la necessità di averlo con voi sappiate che condizione necessaria per partecipare al viaggio è tenerlo acceso solo alla sera dopo ogni tappa e al mattino prima di partire. Mai durante il cammino comprese le soste. Se utilizzate il cellulare per fare le foto vi chiediamo di utilizzare la modalità aereo in modo da consentirvi comunque di rimanere sconnessi. Se volete lasciare a casa il telefono, quello della guida sarà a vostra disposizione in casi di emergenza. Il Cammino è un cammino di gruppo e del qui e ora, il cellulare, l’I-pod e oggetti simili non permettono di godere a pieno dell’esperienza di cammino che proponiamo.
Consigliamo ai camminatori la lettura del libro L’arte del camminare di Luca Gianotti (Ediciclo 2023), che contiene tanti utili suggerimenti sia pratici che psicologici per affrontare preparati i nostri cammini. E consigliamo anche la lettura del libro Alzati e cammina di Luigi Nacci (Ediciclo 2014) per trovare la motivazione interiore a mettersi in cammino.